sabato 11 aprile 2015

Fuori da tutto

Sei sempre stata una donna
fuori dal comune
anzi, che dico, ancora di più,
fuori dalla provincia
fuori dalla regione
fuori dalla nazione
fuori dal pianeta
fuori da tutto
fuori da tutti
ma dentro di me.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-262511?f=t:64>

Profumo d'essenza

Se di notte non posso scriverti
e di giorno neppure parlarti.
Se non posso mai averti
e nemmeno più guardarti

almeno dimmi qual è il tuo profumo
così che io possa inondare il mondo con la tua fragranza
e nel vento possa sentir ovunque la tua presenza
anche attraverso i muri spessi della mia stanza.

E se poi le mani non posso tenerti
e devo proprio dimenticarti.
Se pure devo perderti
e nemmeno posso sognarti

allora dammi il tuo profumo
così che io possa cosparger le stelle con la tua essenza
e possa colmare l'insostenibile mancanza
nel viver una vita assieme alla tua assenza.

Inni alla notte e cantico dei morti

Noi sogniamo di viaggi per l'universo:
ma l'universo non è forse dentro di noi?
Noi non conosciamo gli abissi del nostro spirito.
La via segreta che conduce all'interno.
In noi, e in nessun altro luogo,
sta l'eternità con i suoi mondi, il passato e il futuro.
Il mondo esterno è il mondo delle ombre,
e getta le sue ombre nel regno della luce.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-263408?f=t:64>

Blu Profondo

Blu profondo,
sfiori l'anima,
amplesso soave
e il mondo intero
è la tua lacrima
e noi stessi
ogni suo fragile frammento.
Nella gioia e nella pena
permani inesorabile
come l'oceano
al volgersi della notte
mentre noi immersi
sprofondiamo nel tuo
cupo abbraccio materno.
Blu profondo
come l'aria invernale
come il cielo dormiente
sei il respiro
di ogni vita alienata
dal tempo stesso,
gelida uniforme disadorna
dei nostri futili
sogni ingenui.
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-263425?f=t:64>

La differenza

Penso e ripenso: – che mai pensa l’oca
gracidante alla riva del canale?
Pare felice! Al vespero invernale
protende il collo, giubilando roca.
Salta starnazza si rituffa gioca:
né certo sogna d’essere mortale
né certo sogna il prossimo Natale
né l’armi corruscanti della cuoca.
- O papera, mia candida sorella,
tu insegni che la Morte non esiste:
solo si muore da che s’é pensato.
Ma tu non pensi. La tua sorte è bella!
Ché l’essere cucinato non è triste,
triste è il pensare d’esser cucinato.
Guido Gozzano